di seguito trovate il nostro contributo al documento politico del roma pride 2012 in cui sottolineiamo uno degli aspetti fondamentali.. Partecipazione è Orizzontalità!
[….Crediamo in una pratica politica capace, sì, di incidere radicalmente sulle questioni che coinvolgono direttamente i soggetti lgbtiq, ma anche di travalicarle. Primo perché la nostra lotta è la lotta di tutt*, secondo perché non possiamo rimanere indifferenti e inermi di fronte a tutte quelle politiche che incidono negativamente sulle nostre vite. Insomma, vogliamo tutto per tutte e tutti: dalla rivendicazione di diritti per tutti i soggetti lgbtiq alla tutela dal basso dei beni comuni e del territorio, dalla difesa dei diritti dei lavoratori alla rivendicazione di un welfare accessibile e tutt* al di là delle forme di unione, affetto e amore adottare da ognun*, dalla depatologizzazione del transessualismo alla critica delle misure di austerità con cui la politica istituzionale fronteggia la crisi delle banche e della finanza, dal diritto all’audeterminazione politica, sessuale, affettiva per tutti i soggetti lgbtiq alla critica all’intromissione del Vaticano all’interno delle nostre realtà affettive, politiche e sessuali. Detto questo, preoccupa la risposta di una parte del movimento LGBTIQ al sessismo e all’omofobia.
Utilizzando una strategia nota in altri contesti sotto il nome di omonazionalismo, parte del movimento LGBTIQ in Italia tende a cercare l’inclusione nel discorso e nello spazio pubblico, nell’immaginario e nelle politica nazionale con obiettivi diversi dalla lotta di liberazione; assistiamo, infatti, ad una serie di avvicinamenti con i partiti della destra estrema (fiaccolata con alemanno e casa pound, concia a casapound, posizioniamento di alcun* rispetto alla questione sicurezza, etc.).
ome è già successo in molti Paesi europei (Germania, Gran Bretagna, Francia, Olanda, Norvegia, etc.), attraverso un pericoloso meccanismo di convergenza politica, le destre (estreme e liberali) e le “sinistre” liberali concedono diritti ai “cittadini” lgbti come “merce di scambio” che faccia guadagnare consensi a politiche di stampo razzista nei confronti dei e delle migranti, ritenuti colpevoli di aumentare il clima di violenza nelle città. …]
Utilizzando una strategia nota in altri contesti sotto il nome di omonazionalismo, parte del movimento LGBTIQ in Italia tende a cercare l’inclusione nel discorso e nello spazio pubblico, nell’immaginario e nelle politica nazionale con obiettivi diversi dalla lotta di liberazione; assistiamo, infatti, ad una serie di avvicinamenti con i partiti della destra estrema (fiaccolata con alemanno e casa pound, concia a casapound, posizioniamento di alcun* rispetto alla questione sicurezza, etc.).
ome è già successo in molti Paesi europei (Germania, Gran Bretagna, Francia, Olanda, Norvegia, etc.), attraverso un pericoloso meccanismo di convergenza politica, le destre (estreme e liberali) e le “sinistre” liberali concedono diritti ai “cittadini” lgbti come “merce di scambio” che faccia guadagnare consensi a politiche di stampo razzista nei confronti dei e delle migranti, ritenuti colpevoli di aumentare il clima di violenza nelle città. …]