Intersessualità!

di seguito trovate il nostro contributo al documento del Roma Pride 2012 relativo alla questione Intersessualità!

buon lettura!

La condizione di intersessualità

 

Parliamo di intersessualità, in termini medici, quando ci riferiamo alle anomalie congenite del sistema riproduttivo che possono comportare lo sviluppo atipico del sistema genitale a volte causandone ambiguità. I protocolli medici standard per i bambini nati in condizione di intersessualità consigliano l’alterazione chirurgica degli organi genitali con l’intento di favorire il miglior adattamento all’interno del sesso assegnato. Una metodologia che apre una questione molto più importante e spinosa. La condizione di intersessualità viene trattata come “un’emergenza psicosociale”, come una malattia. Le assegnazioni chirurgiche sono fatte a pochi giorni dalla nascita ed in moltepici casi bisogna reintervenire costringendo il corpo della persona intersessuale ad una medicalizzazione continua, che diviene condizione permanente per chi dovrà assumere gli ormoni per il resto della propria vita. Va sottolineato come la scelta del sesso del bambino o della bambina intersessuale è decisa dagli endocrinologi e dagli urologi pediatrici su criteri puramenti fisici (dimensioni del pene).

In termini politici, possiamo parlare di un vero e proprio reindirizzamento obbligatorio dell’intersessuale, altro non è che il tentativo della cultura fondata sul binarismo di genere di far rientrare il terzo sesso all’interno di un’idenità ben definita. In molti casi l’intervento chirurgico non è necessario ma si basa sull’idea che la normalizzazione fisica dei genitali è necessaria per garantire uno sviluppo psicologico e sessuale ordinario. In questo senso le ambiguità fisiche ma soprattutto l’esistenza e la storia della condizione di intersessualità vengono, di fatto, cancellate come se non fossero mai esistite. L’operazione di “annullamento” è accompagnata dal segreto e dalla menzogna da parte dei medici, ed anche dei genitori, sulla condizione che l’intersessuale vive. È per questo che i gruppi di difesa e di denuncia politica (ISNA; UKIA) da anni affermano e si battono affinché le persone intersessuali non subiscano interventi chirurgici, per scopi puramente estetici, ma soprattutto che siano a conoscenza della loro condizione per poter scegliere la propria identità di genere.

 

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